Il ragazzo e l'airone | Recensione: un soave viaggio nel libero arbitrio

Il ragazzo e l'airone - Locandina italiana del film

Finalmente, dopo ben dieci anni di attesa dal precedente lungometraggio (Si alza il vento), Miyazaki Hayao torna in sala con la sua ultima, solenne opera: Il ragazzo e l'airone (Kimi-tachi wa dō ikiru ka, tradotto letteralmente: "E voi, come vivrete?").

Uscito nei cinema nipponici nell'estate 2023 con un'ottima accoglienza, il film è stato distribuito in Italia proprio da inizio 2024 (scelta che ha pagato, dal momento che è divenuto il film anime con maggiori incassi del nostro Paese).

Il ragazzo e l'airone - Fermoimmagine
Il ragazzo e l'airone non è così facile da analizzare: se da un lato risulta avere una trama abbastanza semplice e lineare, dall'altro presenta un'enorme mole di simbolismi e allegorie, che vanno a creare una fitta stratificazione tutt'altro che banale. Non stupisce quindi il fatto che le interpretazioni di quest'opera siano molto varie e diverse tra gli spettatori, i quali finiscono per vederci significati differenti in base alla propria sensibilità e cultura.

Ma in poche parole, di cosa tratta il film? La storia si apre con Mahito, ragazzino giapponese che durante la Seconda Guerra Mondiale perde la madre a causa di un incendio. Il trauma rimarrà radicato in lui il quale, una volta trasferitosi fuori città con il padre, incontrerà un airone che gli dirà di poterlo condurre da sua mamma...

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 Come intuibile dalla sinossi, ma anche dal medium da cui è tratto (un romanzo di Yoshino Genzaburō), il film è un racconto di formazione, che vedrà Mahito intraprendere un dantesco viaggio che lo farà maturare e raggiungere un nuovo equilibrio; in questo senso, il titolo originale dell'opera dice tutto.

Miyazaki dirige quello che è a tutti gli effetti un suo testamento: artistico, per il mondo tutto, e sentimentale, per suo nipote. In questa storia poi, il lato autobiografico è marcatamente spiccato: innumerevoli sono infatti le similitudini con la sua infanzia (vi basterà leggere la pagina Wikipedia per accorgervi di quanto siano lampanti).

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Trattando poi il lato meramente visivo e tecnico, non penso vi sorprenderete se vi dico che siamo di nuovo di fronte ad un prodotto animato di indubbia qualità, con delle animazioni impeccabili e pervaso di immagini e quadri visivamente ispirati. Miyazaki in questo film ha poi deciso di osare di più, proponendo delle sequenze particolarmente dinamiche, in cui le immagini si deformano per trasmettere al meglio le emozioni del momento.

Il ragazzo e l'airone - Fermoimmagine
Sono diverse poi le citazioni e omaggi a opere d'arte (spesso quadri, ma non solo) presenti nel film, aspetto che va a rimarcare ulteriormente il voler essere un film-testamento. In tal senso, vedremo se effettivamente sarà così, dato che il Maestro pare aver nuovamente cambiato idea... a questo punto pare proprio continuerà a produrre opere finché ne avrà modo (io sicuro non me ne lamento).

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Rimanendo sul comparto artistico, va fatto cenno alla colonna sonora: l'immancabile Hisashi Joe ha infatti composto dei brani delicati, con intere sequenze suonate con un singolo strumento (in genere pianoforte) che rendono ancora più soave il viaggio di Mahito. Sovente poi la musica s'interrompe per qualche secondo, creando un effetto di attesa e suspense, che aiuta a preparare lo spettatore a nuovi svolgimenti imminenti.

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In conclusione, siamo di fronte a quello che pare a tutti gli effetti un film conclusivo della carriera del Maestro: lo si capisce dai temi, dai messaggi e dalla poetica presenti, tali da costruire un bagaglio che Miyazaki intende trasmettere a tutti noi. Che poi egli decida o meno di produrre altre opere, il suo lascito è indubbio. Il ragazzo e l'airone è senz'altro un film non semplice da decifrare e che necessita di una buona dose di ragionamento, aspetto che lo rende, a parer mio, il meno accessibile di tutta la sua filmografia. Questo potrebbe forse essere l'unico difetto che mi sento di imputare all'opera, che per tutto il resto risulta grandiosa e poetica, suscitando emozioni importanti negli spettatori. Il film risulta perciò godibile anche lasciandoselo scorrere addosso, e va benissimo così.

Che sia effettivamente il tuo ultimo film o meno, grazie Maestro.

Voto: 8,5

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Fonte immagine copertina: fumettologica.it

 

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