Akira | Recensione: esportatore di magnificenza

Akira: londina italiana del film per il 35° anniversario

Non è semplice recensire un'opera monumentale quale è Akira. Il film di Otomo Katsuhiro è di fatto una pietra miliare per l'animazione e la storia del cinema, che dimostrò ad un mondo in cui l'animazione occidentale la faceva da padrone, come anche il paese del Sol Levante non fosse da meno, anzi!

Mastodontico è l'aggettivo che più trovo adatto per descrivere questo lungometraggio: Akira rimase a lungo una delle produzioni animate più costose mai realizzate, impiegò maestranze da buona parte degli studi d'animazione giapponesi e diede alla luce un film di ben due ore, animato a 24 fotogrammi al secondo e con una cura dei dettagli maniacale.

Akira risulta perciò incredibile ancora oggi, creando un complesso di immagini e suoni che, specie in alcune sequenze, lasciano folgorati gli spettatori. 

Akira: fermo immagine.

Ma passiamo alla storia: tratta dall'omonimo manga, il cui autore è sempre Otomo, Akira ci trasporta in un futuristico 2019, anno in cui Neo-Tokyo sta per ospitare le Olimpiadi. L'enorme metropoli fu infatti ricostruita dopo la terza guerra mondiale, che rase completamente al suolo la città. In mezzo a questa selva di colossali grattacieli, tra rivolte e criminalità, sfrecciano sulle loro moto Shōtarō Kaneda, Shima Tetsuo e la loro banda di centauri. L'incontro dei protagonisti con uno strano ragazzino con la faccia da anziano metterà in gioco delle forze molto più grandi di loro e da cui dipenderà il destino dell’intera società mondiale.

Akira: fermo immagine.

Le bombe atomiche sganciate sul Giappone sono senz'altro un aspetto che ha profondamente plasmato questa storia: in Akira ritroviamo il terrore per l'annientamento portato dalle armi di distruzione di massa, ma anche altri temi come una forte critica ad una politica ormai lontana dalle persone e corrotta, l'accettazione di sé stessi e la volontà di voler emergere a tutti i costi, a discapito di chi sta attorno e perfino di chi ci vuole bene.

Akira: fermo immagine.

Come già accennato, la parte tecnica è senz'altro il pilastro che ha reso celebre Akira al suo debutto, avvenuto in Giappone nel 1988, poiché questa è assolutamente stupefacente: fin dalla prima sequenza ammiriamo tutti i dettagli con i quali sono realizzati gli edifici e le enormi strutture di Neo-Tokyo, con viste prospettiche incredibili e un'animazione sopraffina. Poco dopo il film ci fa ammirare delle sequenze di veicoli in inseguimento in cui il dinamismo è ad altissimi livelli, con moto che bruciano l'asfalto e corpi che vengono colpiti e devastati senza nessuna pietà.

Altro elemento che ha reso questa sequenza così celebre è l'effetto delle luci che creano dei serpenti luminosi, persistendo più tempo del normale su schermo e creando un grande impatto visivo.

Akira: fermo immagine.

Proseguendo poi con il film, sarà possibile ammirare una grande minuzia nell'animazione dei macchinari e mezzi, disegnati con uno stile realistico e dettagliato, nonché degli effetti ambientali, come le esplosioni e distruzione di oggetti e manufatti. C'è poi un altro elemento animato molto bene, ma che non posso citare perché sarebbe spoiler, detto ciò, sicuramente lo capirete quando arriverete nel finale. 

Akira: fermo immagine.

Va poi anche fatto un cenno agli splendidi fondali presenti che rendono le viste della città sempre gradevoli e spesso mozzafiato: buona parte di essi furono infatti realizzati dall'art director Mizutani Toshiharu (nello stesso ruolo in Lady Oscar, ma che realizzò anche gli sfondi di opere di Miyazaki Hayao come Lupin III - Il castello di Cagliostro e Kiki Consegne a domicilio) il quale, dal momento che molte sequenze sono in ore notturne, con il suo team impiegò ben 327 tonalità di colore per dare l'effetto desiderato da Otomo al film.

Akira: fermo immagine.

Rimanendo sul lato tecnico, va fatto cenno all'ottimo comparto audio: la colonna sonora del film è infatti molto suggestiva e, ascoltata con un buon impianto come può essere quello di un cinema, risuona in modo potente e maestoso. Il tutto va poi a mescolarsi al mixing audio, che riesce ad enfatizzare i momenti di silenzio e i "rintocchi", escamotage del montaggio che riesce a creare momenti di tensione nello spettatore.

Akira: fermo immagine.

Arrivando quindi alle conclusioni, possiamo davvero dire di starci trovando davanti ad un'opera perfetta? Ahimè questo maestoso film non riesce a raggiungere la perfezione in tutti gli aspetti: se infatti la parte tecnica è indubbiamente magistrale e le premesse sono interessanti, l'imponenza della storia che si è scelto di adattare non ha permesso di raccontarla al meglio.

Akira: fermo immagine.

Come detto, questo lungometraggio è tratto da un manga, che però all'uscita del film non era ancora completato.

A causa di ciò e della lunghezza della controparte cartacea, Akira non riesce a raccontare tutte le vicende della storia al meglio, dovendo tagliare molto aspetti anche rilevanti e dando purtroppo la sensazione di essere sempre di corsa nella narrazione. Probabilmente per adattare al meglio tutta la storia sarebbero stati necessari due film, cosa però molto complicata dato lo sforzo produttivo.

Akira: fermo immagine.

Avere una storia narrata al meglio, andando a discapito però della parte tecnica, o invece puntare tutto sulla volontà di stupire e affascinare lo spettatore, com'è stato fatto?

Otomo e la produzione hanno fatto la loro scelta e non posso senz'altro biasimarli, quello che invece posso dire, se avete comunque apprezzato l'opera, è di recuperarvi il manga, in cui troverete una storia molto più corposa, in cui molti personaggi raggiungono uno spessore di gran lunga superiore al film.

Akira: fermo immagine.

Voto: 9

Nota a margine: finalmente sono riuscito a pubblicare questa difficile recensione. Parlare di un film così importante per la storia dell'animazione rende la scrittura molto complessa e ciò ha causato uno slittamento della data di uscita, che è poi andata a finire dopo la recensione di Super Mario.

Personalmente sono andato a rivedere il film approfittando della riproiezione al cinema per l'anniversario. In tal senso posso dire che vedere Akira in sala (per giunta in lingua originale) è stato un vero spettacolo, oso dire è stato come rivedere il film per la prima volta.

Contando che il box office è andato bene sicuramente la cosa verrà riproposta quindi, nel caso non l'aveste ancora fatto, vi consiglio fortemente di fare questa esperienza in futuro!

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